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Κυριακή 4 Δεκεμβρίου 2016

Πατριαρχική Χοροστασία στον Ελληνορθόδοξο Ναό του Αγίου Νικολάου Lecce της Ιταλίας


Ελληνορθόδοξος Ναός του Αγίου Νικολάου της πόλης Lecce της Ιταλίας, πρωί Κυριακής, 4ης Δεκεμβρίου 2016. Χοροστάτησε ο Οικουμενικός Πατριάρχης Βαρθολομαίος, λειτουργούντος του Αρχιμανδρίτου του Οικουμενικού Θρόνου Ευαγγέλου Υφαντίδη (Πρωτοσυγκέλλου Ι. Μ. Ιταλίας και Μελίτης) και ψαλλόντων ορισμένων μελών του Βυζαντινού Χορού "Ηδύμελον". Η Πατριαρχική Ομιλία, ιταλιστί, παρατίθεται ακολούθως. 





















SALUTO IN LINGUA ITALIANA
DI SUA SANTITA’ BARTOLOMEO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
DURANTE LA DIVINA LITURGIA 
NELLA CHIESA GRECO-ORTODOSSA DI LECCE
(Lecce, 4 Dicembre 2016)

Ἱερώτατε Μητροπολῖτα  Ἰταλίας καί Μελίτης κ. Γεννάδιε καί λοιποί ἀδελφοί Ἱεράρχαι, 
Eminenza Reverendissima, Arcivescovo Metropolita di Lecce,
Egregio signor Presidente della Comunità Ellenica del grande Salento,
Fratelli e Sorelle in Cristo,

Permetteteci ora di rivolgere un caloroso saluto a tutti voi, qui presenti oggi a questa Santa e Divina Liturgia, che non comprendete la Lingua Greca, ai nostri fedeli Ortodossi che giungono da altri paesi dell’Europa Orientale e dal Medio Oriente e che trovano in questa Parrocchia di San Nicola il loro sostegno ed aiuto spirituale.

E’ una grande gioia oggi per noi incontrarvi e abbracciarvi, secondo l’insegnamento del Signore e la Tradizione della Chiesa e dire: Pace a Tutti! Εἰρήνη πᾶσι! E ancora, seguendo le parole della Divina Liturgia,  affermare: “Amiamoci gli uni gli altri, affinché in concordia professiamo: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, Trinità consustanziale ed indivisibile!” Per questo siamo giunti dal Fanar, da Costantinopoli, la sede del Patriarcato Ecumenico, che presiede nella carità la sinfonia delle Sante Chiese Ortodosse Autocefale locali. Infatti, la Chiesa di Costantinopoli, fin dalla sua fondazione, si è occupata dei fedeli, a qualsiasi nazione o gruppo etnico appartenessero. Questa è anche la missione delle nostre Diocesi attraverso il mondo, dove viene testimoniata e vissuta la unità delle nostre Chiese. Pertanto, non ha importanza rilevante la lingua in cui viene celebrata la Divina Liturgia, perché è il Santo Mistero del Corpo e del Sangue del Signore che ci vivifica e ci rende uno. 

Le nostre Diocesi attraverso il mondo, così come la amatissima nostra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, guidata dal nostro Fratello Metropolita Signor Gennadios e con la collaborazione del suo Sacro Clero e di tutti i fedeli, testimoniano difronte a Dio che: “Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.” (Gal. 3,28).

In questo modo rendiamo testimonianza anche davanti al mondo che la Chiesa di Dio è unità nell’amore, nello spezzare il pane e nel bere al Suo Calice, nella preghiera e nella Tradizione della vita ecclesiastica.  Ma anche l’incontro tra tante lingue e culture è una ricchezza che arricchisce ogni Comunità ed è garanzia del vivere sociale.

Siamo giunti anche per incontrare i nostri Fratelli e Sorelle di questa splendida terra, in primis il suo Arcivescovo, e gioire con loro nel nome del Signore, il cui Nome “è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Fil. 2,9-11). 

Incontrandoci come cristiani, possiamo rendere testimonianza al mondo, possiamo conoscerci e amarci, possiamo superare le barriere e quindi i problemi teologici che ancora ci sono di ostacolo per una piena comunione. Il Dialogo deve “raggiungere  il mondo esterno, e se non passa prima attraverso tutti coloro che  portano il nome di cristiano, è vano. Bisogna che noi  cristiani conversiamo prima tra di noi e che risolviamo le nostre differenze, affinché la nostra testimonianza sia credibile verso il mondo esterno.  L’impegno per l’unità dei cristiani è volontà e comandamento del Signore, il Quale prima della Sua Passione, ha pregato il Padre “affinché tutti (i suoi discepoli) siano uno,  affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato” (Gv. 17,21). Non è possibile che il Signore sia angosciato per l’unità dei cristiani  e che noi restiamo indifferenti. Questo rappresenterebbe un tradimento criminoso e una trasgressione del Suo comandamento.” (Enciclica Domenica dell’Ortodossia 2010).

Fratelli e figli carissimi, 

in questo giorno che la nostra Chiesa festeggia due grandi Santi dell’Ecumene, Santa Barbara Megalomartire e San Giovanni di Damasco, voglia Dio accompagnavi e benedirvi durante tutti i giorni della Vostra vita.

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